Il punto di partenza è sicuramente la curiosità.
Tutti ne siamo dotati, certo, ma solitamente dopo una certa età, questa ci abbandona, restando un ricordo dell’infanzia.
Questo è il primo miracolo della mia strana professione:
un lavoro creativo mantiene viva la curiosità, indipendentemente dall’età!
Faccio un esempio.
L’idea di realizzare questo servizio da the è nata osservando un uovo sodo.
Si, proprio così.
La superficie liscia e lucida dell’uovo secondo te non assomiglia alla ceramica?
Da questo pensiero è nata l’idea di realizzare con l’uovo sodo delle tazzine ed un piccolo vasetto portafiori
Attraverso alcune tecniche di taglio ho trasformato l’uovo in un romantico servizio da the completamente commestibile e pronto per essere consumato, con tanto di tazzine, tovaglietta, vassoio di biscotti, vaso da fiori, tovaglioli e cucchiaini!
Mancava ancora qualcosa però: una decorazione.
Ogni ceramica che si rispetti è decorata. Qui ad Albisola lo sanno bene gli artisti ceramisti.
Avevo da poco ricevuto in omaggio da Ravera Bio di Albenga dei magnifici petali di fiori edibili e biologici.
Se avessi usato i fiori come decorazione?
Ed ecco che è avvenuta la magia: con i fiori di tagete ho impreziosito le piadina e con i piccoli fiori di rosmarino decorato le tazze.
Il sapore, seppur delicato, dei fiori ben si accompagna agli ingredienti scelti aggiungendone una nota aromatica interessante.
I fiori permettono di creare interessanti accostamenti cromatici difficili da riprodurre con altri cibi; ma l’aspetto più interessante che i fiori apportano alle creazioni è sicuramente la texture.
Adoro sperimentarne utilizzi diversi e a volte giocosi integrandoli all’interno di alimenti quali gelatine, ghiaccio o zucchero caramellato come ho fatto per i lecca lecca home made dell’immagine qui sotto.
Quando ero piccola mia mamma preparava spesso dei lecca-lecca sciogliendo lo zucchero fino ad ottenere un caramello chiaro poi lo colava su un piano di marmo e inseriva uno spiedino di legno.
Per me era pura magia!!
Così ho deciso di proporli a mia figlia che non li aveva mai assaggiati ma come potevo non metterci il mio tocco sperimentale 😉
Così siamo andate nel giardino a raccogliere alcune violette e poi le abbiamo delicatamente inserite nel caramello aspettando il momento giusto per evitare che l’alta temperatura dello zucchero rovinasse i delicati petali.
Dopo qualche esperimento ci siamo riuscite.
A voi il giudizio del risultato 😉
Dopo la prima prova Anna ha voluto che ne preparasi uno per ciascuna sua amichetta!!
Questa è senza dubbio la parte più divertente e creativa del mio lavoro, nato dalla curiosità e dalla passione per la cucina creativa e poi sfociato in una professione che spazia a 360°:
dall’insegnamento, attraverso corsi di cucina per adulti, a laboratori per bambini e famiglie, cooking show, apericene, consulenze e formazione professionale, inaugurazioni di negozi….
Oggi posso dire che essere una Food Artist, per quanto a volte sia difficile essere presi sul serio, è davvero un mestiere che appaga corpo, mente e spirito:
il lavoro più bello del mondo!
Se ti è piaciuto questo articolo scrivi nei commenti cosa è per te la creatività e quali sono le fonti cui ti ispiri, ne parleremo nel prossimo articolo
buona giornata
Silvia