Ci sono torte che quando le guardi non puoi far altro che pensare a una sola parola: CASA!
Un luogo dove fare ritorno dopo una lunga giornata di lavoro, quando finalmente spegniamo il PC, chiudiamo i libri e lasciamo lo stress fuori dalla porta. Siamo come delle piccole apine operose che rientrano nell’alveare per ricaricarsi, per restare protetti, per gustare il dolce nettare insieme alla famiglia.
Ci avete mai fatto caso?
Le api sono “insieme”, non individui, non possono sopravvivere senza prendersi cura gli uni degli altri. Siamo legati a doppio filo a questi piccoli insetti laboriosi, simbolo dell’operosità, ma anche di quel sentimento che mette davanti all’individualismo il concetto di collettività. Plinio il Vecchio, disse che le api sono “genitis hominis causa”, cioè create apposta per l’uomo, e “non conoscono altro se non l’interesse comune”.
Il ruolo delle api è difatti fondamentale per la nostra vita, perché grazie alla loro funzione di impollinatori è possibile la riproduzione delle specie vegetali e quindi della frutta e della verdura che arriva sulle nostre tavole.
Ma questo Einstein l’aveva già detto, ricordate?
“Quando le api scompariranno dalla faccia della terra, agli uomini non resteranno che pochi anni di vita”.
Il filosofo Emmanuel Kant diceva che l’uomo non è destinato a far parte di un gregge come un animale domestico, ma di un alveare come le api. Se potessimo entrare in un’arnia ci ritroveremmo in un mondo parallelo, dove i suoni sono ovattati e il ronzio sono le parole, i gesti, un odore e un profumo, una cantilena, un insieme armonico collettivo che avvolge gli esagoni della vita come una colata di miele.
Quante cose possono insegnarci questi insetti così piccoli, ma così importanti per l’ecosistema e la nostra esistenza, tanto è vero che alle api, è dedicata una Giornata Mondiale, il World Bee Day, che si festeggia il 20 maggio di ogni anno, per ricordarci che la loro vita non è tutta “rosa e fiori” visto che devono fare i conti con una serie di minacce la cui causa non è sempre naturale, ma più spesso arriva proprio da noi!
Non vi sembra giunto il momento di fare come le api? Di prenderci cura gli uni degli altri per il benessere della collettività? Di imparare che un sacrificio, piccolo o grande che sia, è un atto d’amore che, come il nettare, porterà beneficio all’intera colonia?
Depositiamo il frutto del nostro impegno in una piccola celletta esagonale che insieme a quello di altre centinaia di individui ci aiuterà a superare questo periodo di incertezza e incognite.
Siamo una colonia, ricordiamocelo, non individui solitari!
Direi che è giunta l’ora di sederci intorno a un tavolo e gustarci insieme una fetta di questa bella torta di m(i)ele, anche battezzata Torta alveare o ancora Torta 1,2,3 per la proporzione dei suoi ingredienti dalla sua ideatrice Tiziana Bollero.
Dopo che la mia sorellina Tiziana ha pubblicato la ricetta (che trovate qualche riga più sotto) di questa meravigliosa torta sui social, Pietro, un intraprendente ragazzino ha provato a realizzarla.
Ecco il risultato…
Se volete provare a realizzarla ecco gli ingredienti:
Ingredienti:
- 100 g burro
- 200 g zucchero
- 300 g farina 00 (o tipo 1)
- 100 ml latte
- 3 uova
- 1 bustina lievito
- scorza di 1 limone
- 1 pz sale
- 6 mele
Ahhh dimenticavo…la crosticina dorata la ottienete spolverizzando la torta con un pò di zucchero di canna prima di cuocerla
Vi è venuta voglia di provarla? Inviateci le foto che le pubblicheremo sulla nostra pagina facebook CucinaWOW.
Alla prossima golosità
Roxy